Il filo interdentale – ma serve davvero?
Il filo interdentale è da sempre al centro di critiche. Numerosi studi scientifici sono giunti alla conclusione che l’uso del filo interdentale fa solo una piccola differenza.
La SSO ritiene che su tali basi non si debba trarre la conclusione affrettata che è inutile utilizzare il filo interdentale.
Gli studi eseguiti non forniscono alcuna certezza, poiché il periodo di tempo analizzato è troppo breve per valutare l’effetto a lungo termine. Inoltre in uno studio è in genere difficile isolare l’effetto del filo interdentale.
Numerosi altri fattori influiscono sullo stato degli spazi interdentali: alimentazione, stato di salute generale, salute orale, consumo di alcolici e tabacco, così come l’età. Il rischio di carie o di parodontite varia da persona a persona e non per tutti è necessaria la massima attenzione; tuttavia si deve partire dal presupposto che l’intera popolazione sia esposta a questo rischio.
Le misure quotidiane di profilassi sono quindi indispensabili.
Quindi:
- Il filo interdentale continua a far parte dell’igiene orale quotidiana.
- Il dente ha due lati rivolti verso i denti vicini ed è sbagliato non pulirli. Soprattutto se la distanza tra due denti è ridotta è facile che si sviluppi una micropellicola batterica ovvero la placca.
- Per gli spazi interdentali più larghi in molti casi è preferibile lo scovolino interdentale.
- Per quelli stretti il filo interdentale rimane lo strumento migliore per la pulizia.
- L’importante è utilizzarlo correttamente. Si deve far scorrere il filo lungo ogni singolo dente.
- Per rimuovere con efficacia i batteri si raccomanda di spingerlo con attenzione sotto la gengiva.
- In caso di rientranze sulla superficie del dente il filo interdentale può risultare inefficace.
- Per la scelta della tecnica e degli strumenti di pulizia più adatti ad ogni singola persona si consiglia di rivolgersi al dentista SSO o alla sua igienista dentale.
Fonte: Società svizzera odontoiatri – SSO